Il vino italiano tra crisi e rinascita: la visione di Vitaliano Tirrito (Gruppo Terra Moretti)
Il mondo del vino vive un periodo di profonde trasformazioni. Tra crisi economiche cicliche, cambiamenti climatici, nuove abitudini di consumo e mercati internazionali sempre più complessi, il settore si trova oggi di fronte a una sfida cruciale: innovare senza perdere la propria identità.
A raccontare come il vino italiano stia affrontando questa fase di cambiamento è Vitaliano Tirrito, Direttore Commerciale Export del Gruppo Terra Moretti. Con anni di esperienza sui mercati esteri, Tirrito ha una visione lucida e concreta delle dinamiche globali che influenzano il vino italiano.
“Da più di quindici anni viviamo in uno stato di crisi costante,” spiega Tirrito. “Ogni crisi è diversa, ma la costante è la crisi stessa. Oggi dobbiamo imparare a considerarla parte integrante del nostro contesto di lavoro. Non si tratta di resistere, ma di saperci adattare con intelligenza e visione.”
Secondo il manager, la chiave per affrontare la complessità dei mercati mondiali è un approccio strategico basato su conoscenza e flessibilità. “Il vino italiano gode di una reputazione straordinaria, ma questo non basta. Ogni mercato ha logiche, gusti e linguaggi differenti. Serve presidiare i territori, conoscerli da vicino, costruire relazioni solide con i distributori e, soprattutto, saper comunicare il valore del prodotto in modo autentico.”
Negli ultimi anni, il Gruppo Terra Moretti ha rafforzato la propria presenza nei principali mercati internazionali, dagli Stati Uniti all’Europa centrale, fino al Canada. Paesi che, pur attraversando difficoltà economiche e cambiamenti nei consumi, continuano a rappresentare una parte fondamentale del valore dell’export italiano. “Il presidio è fondamentale – spiega Tirrito –. A volte non servono grandi operazioni commerciali, ma continuità e ascolto. Le relazioni si costruiscono nel tempo e fanno la differenza nei momenti di incertezza.”
Oltre alla gestione dei mercati, Tirrito mette l’accento sulla comunicazione del vino. Secondo lui, la narrazione tradizionale non è più sufficiente: occorre un linguaggio nuovo, capace di parlare a pubblici diversi e di avvicinare soprattutto le nuove generazioni.
“Per troppo tempo abbiamo comunicato il vino in modo professorale, come se fosse riservato solo agli esperti. Oggi dobbiamo saperlo raccontare con semplicità, autenticità e passione. I giovani non cercano solo un’etichetta o un punteggio: vogliono capire cosa c’è dietro a una bottiglia, chi la produce, quali valori esprime.”
Questo approccio più diretto e trasparente, sottolinea Tirrito, è fondamentale per coinvolgere un pubblico che vive in modo diverso il consumo di vino. “Le nuove generazioni sono attente alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e alla qualità della vita. Non dobbiamo cercare di insegnare loro a bere, ma di invitarle a scoprire il vino come parte di una cultura e di un’esperienza condivisa.”
Sul fronte dei prodotti, l’interesse per le bollicine italiane resta altissimo. Dalla Franciacorta al Prosecco, fino agli spumanti di territori meno noti, la domanda cresce costantemente e si fa sempre più selettiva. “Le bollicine rappresentano un’eccellenza del made in Italy che si adatta a diversi stili di consumo,” afferma Tirrito. “Oggi non sono più solo sinonimo di aperitivo, ma di convivialità, di scoperta e di identità territoriale.”
Infine, sottolinea come la crisi, pur restando un elemento strutturale del presente, possa trasformarsi in un’occasione di crescita. “Le difficoltà obbligano le aziende a essere più lucide, più veloci e più concrete. La capacità di reagire, di innovare nella comunicazione e di valorizzare la qualità diventa un vantaggio competitivo.”
“Il futuro del vino italiano – conclude Tirrito – dipende dalla nostra capacità di unire tradizione e innovazione. Dobbiamo continuare a raccontare le nostre radici, ma con un linguaggio che sappia parlare al mondo di oggi e di domani.”
Con questa visione, Vitaliano Tirrito e il Gruppo Terra Moretti rappresentano un esempio di come il vino italiano possa affrontare la complessità globale con equilibrio, passione e lungimiranza, mantenendo saldo il legame con la propria storia ma guardando sempre avanti.